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Tragedia sul Campanile Alto, Ermanno Salvaterra precipita per 20 metri e muore. La caduta causata probabilmente dal cedimento di un appiglio

Il tragico incidente nel primo pomeriggio di oggi sulle Dolomiti di Brenta: Salvaterra stava percorrendo la via Hartmann Krauss, sulla cresta ovest del Campanile Alto. L'incidente causato probabilmente dal cedimento di un appiglio

Di F.S. - 18 agosto 2023 - 17:53

TRENTO. Sarebbe stato il cedimento di un appiglio a causare il tragico incidente costato la vita nel primo pomeriggio di oggi al grande alpinista Ermanno Salvaterra, classe 1955 di Pinzolo (Qui Articolo). Come riportano i soccorritori, l'alpinista è precipitato per circa 20 metri mentre stava percorrendo la via Hartmann Krauss sulla cresta ovest del Campanile Alto (sulle Dolomiti di Brenta).

 

Salvaterra era il primo di una cordata di due quando, nella parte finale della via, ad una quota di circa 2750 metri, è precipitato. La chiamata al 112 è arrivata attorno alle 14 e 15. La Centrale unica di Trentino emergenza ha chiesto l'intervento dell'elicottero, che è volato fino al rifugio Tosa Pedrotti per recuperare a bordo un secondo tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino, mentre in piazzola si rendevano disponibili gli operatori della Stazione di Madonna di Campiglio.

 

Una volta in quota e individuata la cordata, l'elicottero ha verricellato in parete i due tecnici di elisoccorso. Purtroppo per l'alpinista non c'era però nulla da fare. Dopo il nullaosta delle autorità la salma è stata recuperata a bordo dell'elicottero ed elitrasportata a Madonna di Campiglio. Trasferito a valle anche il compagno di cordata, illeso.

 

Ermanno Salvaterra era una vera istituzione della montagna e le Dolomiti di Brenta (assieme alla Patagonia) sono state la sua casa letteralmente visto che la sua famiglia dal 1948 ha gestito il Rifugio XII Apostoli, situato nella conca di Pratofiorito. Nato a Pinzolo nel 1955 all'età di 11 anni compie la sua prima scalata in cordata alle Torri d'Agola.

 

20 anni diventa Maestro di Sci e a 24 diventa Guida Alpina. Nel 1980 punta sugli Stati Uniti per conoscere altre realtà dell'arrampicata e nel 1982 approda alla sua seconda casa, la Patagonia. Qui diventa l'Uomo del Torre riuscendo a legare la sua storia personale di grande alpinista internazionale a quella del Cerro Torre (nel 1985 completerà la scalata invernale rimanendo 11 giorni in parete e qui farà la sua prima esperienza come cine operatore realizzando un documentario per la trasmissione Jonathan condotta da Ambrogio Fogar.

 

''Vivo nuove esperienze in Alaska, all'Isola di Baffin ed ancora in California, - scrive sulla pagina Inalto - ma il richiamo della Patagonia sempre forte, tanto da effettuare fino ad oggi 20 spedizioni in quelle terre. Nel corso di questi anni ho girato 11 filmati, dapprima in 16mm e poi in video, che oltre a girare il mondo partecipando a Festival, uso per tenere serate o conferenze in Italia. Oggi, con mia moglie Gabriella, mia sorella Luisa e suo marito Stefano, gestisco il rifugio XII Apostoli, completamente rinnovato e continuo l'attività di Maestro di Sci a Pinzolo e di Guida Alpina''.

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